Da greenplanner un interessante articolo sul riutilizzo degli scarti di marmo dalle cave toscane.
Gli scarti della lavorazione del marmo potrebbero avere un nuovo valore ambientale. Lo dimostra Marble Beaches, un progetto che prevede l’utilizzo degli scarti per colmare l’erosione delle spiagge. Si tratta di un progetto a km zero, dove gli scarti delle cave di marmo di Carrara vanno a risolvere il problema di erosione delle coste toscane. E per questo Marble Beaches ha vinto il premio Innovazione Toscana 2019 per l’innovazione ecologica. Da una parte quindi si recuperano i materiali secondari di scarto (residuati dal taglio del blocchi al monte) che sono costituiti da carbonato di calcio puro e pulito. Questi volumi possono rappresentare un problema ambientale, idrogeologico e operativo per lo sviluppo delle stesse cave. Per questo, seguendo i principi dell’economia circolare, le principali cave di Carrara si sono associate a partire dal 2016, costituendo la Carrara Marble Way, così da affrontare un problema comune e trasformarlo in opportunità per il territorio non solo di Massa Carrara ma di tutta la Toscana.
“Questo riconoscimento” commenta Erich Lucchetti, presidente degli Industriali di Massa Carrara “è una spinta ad andare avanti e a incrementare il nostro lavoro in direzione di un’economia del marmo sempre più circolare. Questo progetto infatti è il frutto di un piano di investimenti di 1 milione di euro, che creerà anche nuove opportunità occupazionali per il nostro territorio“. “Ma proprio per questo” continua il presidente “abbiamo bisogno che le istituzioni pubbliche, dal Comune alla Regione al Governo nazionale, tolgano gli ostacoli burocratici che rallentano, se non impediscono in alcun casi, le nostre azioni e i nostri investimenti nel settore del recupero e riutilizzo dei derivati della lavorazione del marmo“. La costa toscana, infatti, sta presentando crescenti problemi di erosione che necessitano di interventi, progetti e materiali idonei. La trasformazione dei derivati del marmo in aggregati di varie pezzature può consentire al territorio di disporre di soluzioni sostenibili tecnicamente, ambientalmente ed economicamente. Il progetto Marble Beaches, quindi, punta a risolvere due problemi fondamentali: quello relativo alla sicurezza e all’ambiente dei bacini estrattivi e contestualmente quello di perdita delle aree costiere regionali. L’obiettivo è giungere al ripascimento delle aree critiche costiere toscane con l’impiego dei derivati provenienti dalla coltivazione di cave di materiali per uso ornamentale. In pratica si tratta di passare dal concetto di derivato come problema a quello di derivato come potenzialità, attraverso la valorizzazione dei materiali secondari di estrazione trasformandoli in prodotti pregiati, unici per prestazione e vantaggi ambientali ed economici.
Le azioni previste vanno nella direzione dello sviluppo sostenibile a tutto tondo: risoluzione di problemi ambientali, produzione di materiali di qualità con creazione di nuove filiere di mercato locale, recupero e valorizzazione del territorio compromesso, produzione di sabbie e ciottoli per spiagge/ripascimento con alto indice di sostenibilità sia per la qualità del materiale, che è carbonato di calcio puro, sia perché per queste opere non sono utilizzate cave di scopo, ma viene recuperato materiale che fino a ieri era considerato rifiuto da scartare.
Il progetto ha notevoli potenzialità anche dal punto di vista economico, perché la qualità del materiale (sabbie bianche e ciottolini bianchi) può trovare applicazioni anche fuori dal nostro territorio. Carrara Marble Way ha sviluppato un piano di investimenti per mettere sul mercato fin dal prossimo anno almeno 60.000 metri cubi di prodotti. Ciò ha comportato investimenti su impianti e mezzi per un valore stimato di circa 1 milione di euro con un incremento potenziale di personale di almeno 10 unità. E negli anni successivi la Carrara Marble Way pensa di poter con facilità triplicare investimenti e occupazione.