La manovra economica 2020 elimina ogni dubbio sui monopattini elettrici. Infatti saranno equiparati alle biciclette e non ai ciclomotori, se in regola in quanto a potenza e velocità.
L’emendamento, approvato in commissione al Senato, ferma le polemiche sulle maximulte scattate a Torino per la circolazione dei monopattini, che ora sono classificati nel Codice della strada come biciclette.
Il testo dell’emendamento si limita a prevedere che «i monopattini (elettrici, ndr) che rientrano nei limiti di potenza e velocità» fissati dal Dm micromobilità elettrica del 4 giugno 2019 «sono equiparati ai velocipedi di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (il Codice della strada, ndr)».
In sintesi, la potenza del motore (batteria) non può superare i 500 Watt e la velocità dei monopattini non deve superare i 20 km/h. Se è in grado di superare i 20 km/h, in base al Dm, deve avere un regolatore di velocità in modo da non superare questo limite e nelle aree pedonali, deve essere regolato sui 6 km/h.
Le nuove regole, comunque, potrebbero creare problemi perché non è chiaro se la soluzione varrà anche per gli altri mezzi di micromobilità elettrica: hoverboard, segway e monowheel.
Ad oggi non è ancora chiaro se i monopattini che superano questi limiti come saranno considerati, ma si può ipotizzare che ai fini del Codice possano rientrare fra i ciclomotori. Quindi, se il conducente è fermato senza casco e patento oppure in mancanza di assicurazione e immatricolazione, è passibile di sanzioni fino a 6.000 euro.
Infine, il ministero stava pensando a una circolare che conservasse gli attuali vincoli di potenza e pedalata. Ma bisognerà riesaminare il tutto, ora che i monopattini, in base all’emendamento appena approvato, possono arrivare a 500 Watt.