Il numero di auto plug-in immatricolate nel solo 2017 in Cina sarà di 700.000 unità, secondo le proiezioni della China Association of Automobile Manufacturers basate sui dati dei primi mesi di vendite.
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La Cina continua la sua corsa alla mobilità elettrica privata, anche grazie alle quote obbligatorie di veicoli a zero emissioni. A settembre, le vendite di NEV (New Energy Vehicles) hanno raggiunto 78.000 unità, +79% in confronto allo stesso mese dell’anno precedente. Invece, il periodo gennaio-settembre 2017, le immatricolazioni di mezzi plug-in sono state 398.000 in tutto il paese, segnando un +37% rispetto ai primi nove mesi del 2016.
Insomma, Pechino sta dettando le regole del gioco in campo automobilistico, dando una forte spinta alla mobilità elettrica. La Cina ha inoltre ipotizzato di bandire completamente la vendita di auto a combustibile fossile al pari di altre nazioni europee tipo Francia, Olanda e Gran Bretagna anche se con tempi lunghi (2040?).
Intanto le case automobilistiche si muovono per definire piani industriali che prevedono il lancio di veicoli elettrici, full electric dal 2020. Unicum tra tutti è il gruppo FCA ancora scettico, dalle parole del suo amministratore Sergio Marchionne, sulla reale impronta ecologica dei motori elettrici e più convinto di puntare sul gas naturale come carburante alternativo.
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