Per tutelare l’ambiente, la carta riciclata resta una delle risorse irrinunciabili. Il riutilizzo di carta riduce la necessità di abbattere nuovi alberi, in un’epoca dove il problema dei cambiamenti climatici e della deforestazione è argomento giornaliero.
La produzione di carta riciclata attraversa numerosi passaggi fino a giungere a noi consumatori. Ripercorriamo qui le tappe del processo di riciclo della carta e del cartone:
- Selezione: i rifiuti raccolti vengono smistati, per rimuovere elementi non idonei al riciclaggio, di qualità non sufficiente o di materiali diversi dalla carta;
- Pressatura e sminuzzamento: quella idonea al riciclo viene pressata e raccolta in agglomerati, dopodiché viene sminuzzata in minuscoli frammenti;
- Sbiancamento: tramite opportuni procedimenti chimici, vengono rimossi dalla carta tutti i residui di inchiostro o di stampa;
- Riduzione in poltiglia: alla carta sbiancata viene aggiunta dell’acqua calda, per ottenere una poltiglia versatile e malleabile;
- Controllo delle impurità: eventuali scorie o residui indesiderati vengono rimossi;
- Produzione: dalla pasta di cellulosa ottenuta grazie al processo di riduzione in poltiglia è possibile ottenere della nuova carta.
Purtroppo, non tutti i tipi di carta sono idonee al riciclo. Infatti, quelle trattate con vernici, sostanze oleose, isolanti plastici o scontrini non possono essere riciclate. Nel processo di sbiancamento, a seconda della qualità desiderata, può essere sottoposta a più passaggi, semplicemente per ottenere dei fogli completamente bianchi.
I consumatori che sono ben disposti al riciclo e alla raccolta differenziata di carta, cartone, quotidiani e scatole per dare loro nuova vita e nuovi usi futuri. Ad oggi, è sempre più grande il numero di consumatori che ha acquisito questa attenzione quotidiana per il riciclo della carta a livello domestico.
Anche se ci sono piccole differenze tra comune e comune, che assecondano differenti norme locali, la raccolta differenziata della carta è semplice ed intuitiva. Infatti sono ammessi: uotidiani, quaderni, diari e taccuini, riviste su carta semplice, scatole per l’imballaggio.
Dal punto di vista economico, il riciclaggio è meno costoso dell’incenerimento.
Infatti, il costo dell’incenerimento di una tonnellata di rifiuti varia, a valle dei costi di raccolta e secondo l’impianto, tra 96 e 192 euro a tonnellata, mentre il trattamento della carta straccia costa tra 64 e 96 euro a tonnellata. È ovvio che la carta riciclata non produce un pari peso di carta “nuova” (sicché per fare una tonnellata di carta nuova ci vuole normalmente – e comunque in misura variabile a seconda degli impianti e del prodotto fabbricato – anche una certa percentuale di cellulosa fresca, proveniente da alberi), e che il procedimento ha i propri costi – economici, energetici e di inquinamento.
Inoltre il riciclo è essenziale anche dal punto di vista ambientale. Infatti la deforestazione, specialmente delle foreste primarie, è stata riconosciuta al COP 21 tra le principali cause del riscaldamento globale. Spesso nelle fasce tropicali al taglio a raso segue il drenaggio e l’incendio delle torbiere. Malgrado sia una pratica vietata, la torba contenuta nel suolo viene regolarmente bruciata, per consentire la conversione di questi terreni in piantagioni industriali solitamente per la produzione di olio di palma e polpa di cellulosa. Le foreste torbiere indonesiane contengono una quantità di [carbonio] che supera di un terzo quella contenuta nell’atmosfera a livello globale, motivo per cui è fondamentale salvaguardarle. L’Italia è il maggior acquirente europeo di cellulosa indonesiana, cellulosa quindi proveniente dalla deforestazione in Indonesia.
Oltre a combattere il cambiamento climatico la carta riciclata consente di far diminuire il disboscamento, prevenire l’erosione del suolo, preservare i bacini idrici e proteggere la biodiversità. Dal punto di vista umanitario la carta riciclata consente di preservare foreste che ospitano e sostengono centinaia di milioni di indigeni. Si stima che 1,6 miliardi di persone siano fortemente dipendenti dalle foreste. Il riciclaggio della carta permette dunque di preservare innumerevoli culture.
- il costo della materia prima riciclata è notevolmente più basso di quello della pasta di legno, i relativi scarti possono essere utilizzati come combustibile cogeneratore del vapore necessario al processo di fabbricazione, e la produzione è meno inquinante;
- il riciclaggio riduce la quantità di rifiuti da trattare, i relativi costi di stoccaggio, lo spreco di spazio da destinare allo stoccaggio medesimo, l’inquinamento da incenerimento, e ovviamente il consumo di alberi vivi (anche se gli alberi impiegati per la produzione della carta provengono da vivai a coltivazione programmata dove vengono periodicamente tagliati e ripiantati).