La produzione di rifiuti domestici è un continua crescita e il loro riutilizzo è ormai fondamentale. Il riciclo dei rifiuti domestici e la loro riconversione, attraverso la raccolta differenziata, sono le basi dell’economia circolare.
Una ricerca mostra quali sono i Paesi che ne producono di più e quali quelli che li riciclano meglio. In Italia – secondo i dati forniti da Cic, il Consorzio Italiano Compostatori, vengono raccolte ogni anno 7,1 milioni di tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche provenienti dalla raccolta differenziata). Di queste 5,1 milioni di tonnellate circa sono rappresentate dalla Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), e quasi 2 milioni di tonnellate sono di frazione verde.
Con la crescita dei rifiuti domestici, nel nostro Paese, cresce quindi anche la raccolta dell’organico, che segna un +7,5% rispetto all’anno scorso (oltre 500.000 kg) che rappresenta di fatto la frazione più importante per la raccolta differenziata. Nel nostro Paese, ogni anno, si differenziano circa 17,5 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui il 40,4% sono rifiuti organici (Forsu e verde).
Dati incoraggianti pur con i soliti problemi, più volte evidenziati. Infatti, se la raccolta annuale procapite è salita a 117 kg – con la Lombardia che si conferma la regione che produce più rifiuti (1,3 milioni di tonnellate) – restano invariati i problemi legati alla mancanza di impianti al centro e al sud. Dal trattamento dei rifiuti organici sono stati ottenuti 2,04 milioni di tonnellate di compost e 312 milioni di Nm3 di biogas, corrispondenti a una produzione energetica di 664.000 MWh.
A livello globale, le famiglie producono circa 60 tonnellate di rifiuti al secondo, pari a 2 miliardi di tonnellate ogni anno. Un numero enorme che, si stima, crescerà del 70% entro il 2050 raggiungendo i 3,4 miliardi di tonnellate all’anno. L’emergenza sanitaria attuale ha amplificato il problema – vi siete accorti che in questi ultimi 2 mesi la produzione dei rifiuti domestici che ci troviamo a smaltire è di molto cresciuta? – perché, restando a casa di più, sono cresciuti i rifiuti e la pressione sui servizi che utilizziamo per ridurli. Oltre il 90% dei centri di raccolta dei rifiuti domestici ha chiuso nel solo Regno Unito, ci sono state in generale meno persone che lavoravano con più rifiuti (e prodotti monouso) da gestire.
Con la nostra attenzione focalizzata sulla salute, in questo periodo, è però importante ricordare che anche piccoli passi verso la sostenibilità possono portare a grandi cambiamenti. Per questo è interessare notare come stanno cambiando le abitudini di gestione dei rifiuti in alcuni dei principali Paesi del mondo – la quantità di rifiuti che generano e la percentuale di rifiuti che viene riciclato – grazie a una ricerca commissionata da Raja, una delle principali aziende europee del settore degli imballaggi. I dati utilizzati nella ricerca si basano sulle informazioni raccolte dall’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) nel periodo 2016-2018.
Fonte: Greenplanner.it